Nel 2003 Ariadne realizzò la sua prima soluzione proprietaria di Content Managment System. In quegli anni se ci avessero chiesto perché acquistare un CMS, avremmo risposto: i CMS nascono per consentire agli utenti di pubblicare contenuti su un sito web pur richiedendo poca o nessuna conoscenza del codice di programmazione.
Oggi come risponderemmo alla stessa domanda?
Secondo noi la risposta è sicuramente affermativa, chiamiamoli WCM o DXP, la gestione di contenuti o più in generale delle risorse erogate tramite canali digitali rimane un aspetto fondamentale del business di oggi.
Rispetto al passato, qui la parola chiave è "canale digitale", i clienti non interagiscono più solo tramite i siti, ma spesso l'esigenza è quella di multicanalità che si traduce in "scrivo il contenuto e lo distribuisco nei diversi canali con il minimo sforzo possibile".
I CMS emergenti sono quindi quelli in grado di integrarsi in maniera efficiente con le tecnologie in continua evoluzione del marketing digitale.
Se un tempo l’aspetto critico della scelta era quello funzionale (ovvero la presenza o meno di determinate funzionalità del CMS), con il crescere del mercato l’offerta si è livellata e la maggior parte delle funzionalità necessarie sono considerate commodity.
Ad oggi il mercato dei CMS conta migliaia di migliaia di competitors tanto che Gartner nel 2020 ha deciso di non pubblicare più l’annuale report Magic Quadrant for Web Content Management con la motivazione che il mercato "ha raggiunto la sua maturità con prodotti sempre più omogenei", inglobando i WCM nel più ampio concetto di Digital Experience Platforms
Per rispondere alla domanda e rimanendo in ambito tecnologico, secondo noi il principale elemento di valutazione riguarda la scelta della giusta architettura software per la propria realtà. Una corretta valutazione permetterà non solo di raggiungere gli aspetti di business ma darà soddisfazione all'intero team: editor, sviluppatori, designer e professionisti del marketing.
Lo scenario attuale presente tre architetture ben definite:
Vediamo in sintesi pro e contro di queste soluzioni
In questi CMS il back-end (redazione) e il front-end (sito) sono serviti dallo stesso sistema. Le piattaforme di blog, come WordPress, Drupal, sono esempi di architettura CMS tradizionale.
Ad esempio, sulla piattaforma WordPress si può cambiare l’aspetto del sito anche senza avere particolari conoscenze di web design grazie all’aiuto del template engine. Ciò significa anche che nella creazione si è vincolati alle direttive del sistema (ad esempio su WP siamo legati al linguaggio PHP). Ad oggi molti CMS monolitici si dichiarano headless in quando hanno introdotto nel tempo un layer di disaccoppiamento basato su servizi web (API REST, GRAPHQL) tuttavia il modello architetturale è diverso e in scenari complessi non possono garantire lo stesso livello di flessibilità.
PRO:
CONTRO:
In questa categoria i CMS più popolari sono: Wordpress, Drupal, Joomla, Wix. Il 64% dei siti che usa un CMS è realizzato con Wordpress (https://w3techs.com/technologies/overview/content_management)
In questa architettura la parte di front-end è completamente assente. Un CMS headless viene progettato esclusivamente pensando al contenuto, questo implica che i punti di forza di questa soluzione dovrebbero essere:
PRO:
CONTRO:
La scelta di un CMS Healdess rappresenta quindi solo una parte della scelta della propria architettura, in quanto da sola non permette di avere nessun tipo di presentazione. Tra le possibili soluzioni complementari è doveroso evidenziare le architetture JAMstack e di conseguenza il settore dei generatori di siti statici (Gatsby, 11ty, Hugo, Jekyll, Next.js, ecc..)
In questa categoria i CMS più popolari sono: Contentfful, Kentico Kontent, Prismic, Directus, Butter CMS, GraphCMS.
Un CMS disaccoppiato separa, o disaccoppia, la gestione back-end e front-end di un sito web in due diversi sistemi: uno per la gestione dei contenuti (back-end) e uno per la loro presentazione (front-end). In un CMS disaccoppiato, questi due sistemi sono entrambi presenti, fisicamente separati e dialogano tramite API (solitamente tramite un pattern architetturale publish/subscribe).
Molti considerano questa soluzione il meglio di entrambi i mondi: presenta un front-end di default come le piattaforme CMS tradizionale, ma ha la flessibilità di un'implementazione CMS headless, garantendo sicurezza e scalabilità Tuttavia, gli aspetti da non sottovalutare sono:
PRO:
CONTRO:
In questa categoria i CMS più popolari sono: Magnolia, Crafter CMS.
Può sembrare che le DXP siano solo nuove versioni di CMS, portali e prodotti commerciali, a seguito di un processo di rebranding, ma i vendor di DXP usano un approccio diverso alle funzioni tradizionali di tali prodotti, per soddisfare le nuove aspettative dei clienti e trarre il massimo beneficio dalle nuove tecnologie.
Al momento di scegliere una DXP, le aziende dovrebbero valutare se sono pronte ad una trasformazione profonda delle loro operazioni commerciali, o se concentrarsi principalmente sul marketing e sulla brand awareness, poiché queste priorità tendono a riflettersi sui diversi punti di forza dei vendor di DXP.
In una presentazione di Forrester intitolata "Al di là delle apparenze: strategie di collaborazione per una vera trasformazione digitale", l'analista Liz Herbert osserva che "la vera trasformazione digitale tocca sia l'esperienza che il nucleo delle operazioni". Questa risposta alle esigenze dell'utente può essere raggiunta in diversi modi, dalla personalizzazione dell'esperienza, a flussi di lavoro configurabili più avanzati, alla completa modulazione dei servizi aziendali che possono essere rapidamente riassemblati in nuovi modi.
Tuttavia, non tutte le aziende sono preparate per questo livello di cambiamento e nel frattempo potrebbero iniziare a segmentare il pubblico al fine di individuare offerte personalizzate. Alcuni vendor, in particolare quelli che sono in possesso di sistemi di gestione dei contenuti, possono farlo senza troppi problemi.
Idealmente, la piattaforma dovrà possedere sia delle funzionalità operative sia di marketing, in modo che, anche se iniziate con una campagna di marketing digitale, quando sarete pronti per una trasformazione operativa, non dovrete passare attraverso un secondo processo di selezione del vendor.
C'è da dire comunque che non esiste un solo modo per raggiungere tali obiettivi. L'utilizzo di qualsiasi tipo di DXP, in combinazione con un'architettura per l'integrazione e servizi modulari, può darvi gli stessi risultati.
A causa delle crescenti aspettative del cliente, le imprese stanno facendo leva sulle customer experience personalizzate per trarne un vantaggio competitivo. Le funzionalità incluse nella Liferay Digital Experience Platform pongono in risalto i vantaggi, in termini di business, delle caratteristiche di una DXP. Un framework completo risulta fondamentale per creare esperienze online tagliate su misura e contestualizzate rispetto ai bisogni reali del cliente.
La gestione del sito Web oggi è un processo altamente collaborativo, che spesso coinvolge parti interessate da più ruoli, come sviluppatori, designer, amministratori di siti e operatori di marketing. Per soddisfare queste esigenze, è fondamentale che le piattaforme web forniscano applicazioni ampie e robuste che un dipendente in qualsiasi ruolo possa imparare rapidamente a utilizzare. Inoltre, i team di sviluppo dovrebbero avere il potere di aprire e personalizzare le loro piattaforme, dando loro la libertà di creare veri vantaggi competitivi unici per la loro attività. Una caratteristica chiave della gestione dei contenuti in Liferay DXP è il disaccoppiamento tra la creazione e la gestione dei contenuti dalla consegna dei contenuti. Questa separazione consente all'organizzazione di avere la flessibilità di scegliere la propria strategia di gestione dei contenuti, se utilizzare Liferay DXP come un CMS headless, un CMS tradizionale o un ibrido dei due.
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